giovedì 26 giugno 2008

La chimica

La Chimica oggi ha un'immagine molto spesso negativa. Nei media fa notizia solo quando si parla di disastri ecologici, inquinamenti, sofisticazioni.
L'opinione dominante, anche fra persone di una certa cultura, è che la Chimica, oltre ad essere una materia scolastica astrusa, è un qualcosa da cui stare alla larga. Qualche anno fa una ben nota marca di prosciutto ha inserito sui maggiori quotidiani un annuncio pubblicitario nel quale era scritto a caratteri cubitali: "Purezza sì, Chimica no". Da messaggi di questo tipo e da tante altre notizie insensate che ci arrivano dalla stampa e dalla televisione, il cittadino comune è indotto a pensare che "chimico" sia l'opposto di "naturale" e che la Chimica sia qualcosa di cui si può, e in ogni caso si dovrebbe, fare a meno.
Oggi è assolutamente necessario spiegare alla gente, ed in particolare agli studenti, che tutto, attorno a noi ed in noi, è Chimica: è attorno a noi nei fenomeni naturali essenziali per la vita sulla terra come la fotosintesi e nei prodotti artificiali di uso quotidiano come i farmaci, i fertilizzanti,
le materie plastiche, i semiconduttori, i detergenti; è in noi perché l'uomo "funziona" o "non funziona" tramite reazioni chimiche. La vita è chimica in azione: tutte le sue manifestazioni, comprese quelle che chiamiamo categorie mentali (apprendimento, la memoria, il pensiero), sono, in ultima analisi, il risultato di reazioni chimiche, sia pure così complesse da non poter essere per ora interpretate. E' necessario spiegare anche che non bisogna confondere la Chimica con gli effetti dannosi che essa ha quando è usata male. Con un prodotto chimico, chiamato "farmaco", si può salvare una vita e con un altro prodotto chimico, chiamato "veleno" si può togliere una vita, così come con un coltello si può tagliare il pane o uccidere un uomo. La colpa non è della Chimica o del coltello, ma di chi ne fa un uso sbagliato.
E' sempre più evidente che la Chimica è una scienza centrale in quanto fa da tramite per tutte le altre scienze. Il linguaggio ed i metodi della Chimica hanno dato nuove prospettive alla Biologia (Biologia Molecolare). Col passare degli anni, l'approccio chimico si diffonderà sempre più nel
campo della Medicina e forse anche i pensieri, i sentimenti e le emozioni saranno discussi in termini molecolari, cioè chimici. La Chimica invade e pervade numerosi altri campi del sapere ed è il fondamento di discipline emergenti come l'Ecologia, la Biotecnologia, la Nanotecnologia e la Scienza dei Materiali.
La Chimica è alla base di molti dei benefici di cui godiamo ogni giorno: i farmaci guariscono molte malattie, i fertilizzanti aumentano i raccolti, le fibre artificiali proteggono dalla pioggia e dal freddo, con le materie plastiche si costruiscono moltissimi oggetti utili. L'apporto della Chimica
è determinante, e lo sarà ancor più in futuro, per risolvere i quattro grandi problemi del nostro fragile mondo: cibo, salute, energia e ambiente. La conversione dell'immensa quantità di energia solare che arriva in continuità dal sole in forme di energia utilizzabile dall'uomo, particolarmente in combustibili, è la grande sfida che i chimici dovranno affrontare nei prossimi anni.
La Chimica in Italia ha una forte tradizione. Nel XIX secolo Amedeo Avogadro e Stanislao Cannizzaro hanno contribuito in maniera fondamentale a far emergere il concetto di molecola. Nei primi anni del secolo scorso Giacomo Ciamician fu il primo scienziato ad occuparsi della conversione dell'energia solare. Nel 1963 Giulio Natta fu insignito del premio Nobel per le sue scoperte nel campo dei polimeri. Nella seconda metà del secolo scorso Primo Levi ha descritto con impareggiabile maestria la sua vita di uomo e di chimico. Oggi, seppure con grandi difficoltà a causa dei ridotti finanziamenti, la chimica italiana ha numerosi gruppi di ricerca che operano
a livello internazionale, con alcune punte di eccellenza, ad esempio nel campo della nanotecnologia che, secondo il premio Nobel Roald Hoffmann, consiste nell'usare con mentalità ingegneristica le molecolesintetizzate dai chimici per costruire dispositivi e macchine di dimensioni nanometriche.

Prof. Vincenzo Balzani
Dipartimento di Chimica "G. Ciamician"
University of Bologna
via Selmi 2,
I-40126 Bologna
Italy

tel. +39 051 2099560
fax +39 051 2099456
E-mail: vincenzo.balzani@unibo.it
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